Ipnosi e dolore

Studi certificano che la percezione di una sensazione di dolore, privata dell’aspetto ansioso, è percepita dal soggetto come dimezzata o addirittura, ridotta ad un terzo.
 
L’ipnosi in questo ambito è utilizzata per:
 
  • le cefalee
  • il trattamento del dolore operatorio e postoperatorio
  • l’agevolare procedure diagnostiche o terapeutiche dolorose
  • il dolore iatrogeno
  • il dolore da parto
  • il dolore odontoiatrico
  • il dolore da ustioni
  • il dolore cronico non oncologico ad es. lombalgia
  • la fibromialgia
  • la sindrome dell’arto fantasma
  • le cefalee croniche primarie
  • il dolore oncologico e i disturbi associati
 
 
POSSIAMO INDIVIDUARE DIVERSI TIPI DI DOLORE:
 
• Il dolore fisiologico è la percezione del segnale periferico generato dalle modificazioni corporee che interessano le diverse strutture, ossee e muscolari, che la corteccia cerebrale avverte .
 
• Il dolore sociale è quello che arriva dalle diverse culture di appartenenza della persona e tiene conto della storia di una popolazione, della sua religione, della considerazione che il dolore ha all’interno della società
 
• Il dolore ansioso, quello di tipo anticipatorio, che impedisce di vivere le sensazioni corporee per quel che sono nel qui ed ora proiettando nell’ignoto immediato e futuro l’attenzione del paziente che si trova così a far fronte a qualcosa che non conosce mai perché è in continuo divenire.
 
• La memoria del dolore che abilita la mente nello specializzarsi a quella sensazione dolorosa incrementandone l’intensità della percezione
 
 
DESTINATARI
 
I pazienti con dolore cronico, con dolore operatorio/post-operatorio o che devono affrontare una situazione che implica dolore o sofferenza fisica.
 
 
LA PSICOTERAPIA
 
Il primo compito del terapeuta sarà quello di costruire un rapporto con il paziente basato sull’empatia, sulla comprensione, sull’accoglienza e  sulla fiducia. Il trattamento del paziente si articolerà comprendendo diverse tematiche quali:
 
• esplorazione inconscia verso la risoluzione e per risolvere il disagio
• esplorazione inconscia della funzione inconscia o del significato del dolore
• accoglienza del dolore
• motivazione del dolore
• autorizzazione alla sofferenza
• ristrutturazione verso benefici secondari
• allontanamento da fattori culturali
• allontanamento da fattori sociali
• riduzione dello stato di attenzione verso il dolore
• generare anestesia o analgesia
• modifica della percezione del dolore
• riduzione dello stato di attenzione verso il dolore
• dissociazione dalla memoria del dolore
• aumento della tollerabilità
• graduale diminuzione del dolore
• ricostruzione della memoria del benessere
• immagini guidate
• immaginazione di scene piacevoli
• immersioni in fantasie
 
 
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APPROFONDIMENTO

 

Anche se comunemente la storia dell’ipnosi viene considerata dal XVIII secolo, con F. A. Mesner, le sue vere origini sono ben più remote: l’analisi dei reperti archeologici e l’osservazione dei popoli primitivi contemporanei ci mostrano infatti come già nella preistoria venissero prodotti fenomeni sostanzialmente simili a quelli oggi ritenuti tipici dell’ipnosi. I sacerdoti e gli stregoni di molti popoli primitivi praticavano vere e proprie forme, pur se rudimentali, di ipnoterapia: attraverso particolari musiche e danze veniva indotto una sorta di « magico sonno », durante il quale apparivano improvvise visioni, il dolore poteva essere mitigato e gli effetti spiacevoli dimenticati. Riti cerimoniali di questo genere erano assai diffusi e ne abbiamo testimonianza per quasi ogni popolo primitivo; i documenti più interessanti si riferiscono ai profeti di Baal, citati nel Vecchio Testamento ebreo, ai sacerdoti celtici dell’Antica Britannia, i Druidi, e a quelli greci dei templi di Esculapio.

 

L’associazione dell’ipnosi con la magia e col soprannaturale durò a lungo, ostacolando seriamente lo studio scientifico di tali fenomeni; di tale legame ancor oggi, almeno nella concezione popolare, sono rimaste visibili tracce.

Nei numerosi corsi e ricorsi della storia dell’ipnosi risalta la costante del sintomo del “dolore”, un segnale permanente nella natura dell’uomo che, dall’epoca della sua apparizione sulla terra sino ad oggi, incombe su di lui con la sua presenza e con la sua minaccia, senza che vi sia una accettazione spontanea e completa. Le manovre ipnotiche manipolative attuate dai guaritori, dai magnetizzatori e dagli ipnotizzatori, erano cercate ed accettate nei loro significati nascosti e sconosciuti, attraverso rituali che riuscivano ad acquietare il sofferente e a fargli tollerare quel sintomo altrimenti insopportabile e devastante.
 
Nei secoli successivi, filosofi e scienziati di valore, quali Ficino, Paracelso, Pomponazzi, Bacone, si interessarono dell’ipnotismo, lasciando nelle loro opere alcune isolate riflessioni e giudizi. Ma il primo, concreto tentativo di ricondurre nell’ambito delle dottrine scientifiche tali fenomeni psicologici e fisiologici, sino allora relegati nel regno della mistica e della magia, si ebbe solo nel XVIII secolo, con Franz Anton Mesmer (1734-1815). L’incontro dell’ipnosi con il sintomo del dolore ha rappresentato spesso lo stimolo per la ripresa della pratica terapeutica nelle diverse epoche, e poiché i tipi di dolore più diffusi e maggiormente conosciuti erano, e sono in parte ancora oggi, quello della patologia dentaria e quello del parto, gli operatori più di altri interessati sono stati i dentisti e gli ostetrici, solo più tardi seguiti dai chirurghi e da altri.
 
Durante la seconda guerra mondiale i servizi sanitari militari di entrambi gli schieramenti, ma in modo particolare quelli anglosassoni, miravano ad usare l’ipnosi nelle operazioni di pronto soccorso, nelle medicazioni di ferite, nelle ustioni e nelle amputazioni urgenti, e i relativi vantaggi apparivano soprattutto nei momenti nei quali, per bisogno o per scelta, era necessario ricorrere a calmanti e analgesici talvolta mancanti negli ospedali da campo.
 
 
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Con Milton H. Erickson (1901-1980) e l’ipnosi comunicazionale, il trattamento assume un aspetto psicoterapeutico, perde la direttività, personalizzando la verbalizzazione ipnotica e utilizzando un linguaggio familiare al paziente.
 
“Egli ha lenito i traumi della nascita all’inizio della vita dell’uomo, e poi l’ha aiutato anche a lasciare il mondo in modo sereno, curando i malati di cancro” (J.Haley)
 
In Italia Giampiero Mosconi (1921-2010) inizia ad occuparsi dell’analgesia nell’espletamento del parto nel 1957 e nel 1958 costituisce l’A.M.I.S.I. Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi per incrementare lo studio e l’apprendimento.
 
“Se mi richiamo ai tempi lontani del mio approccio con l’ipnosi, devo ricordare che l’interesse primario è stato quello di dare un aspetto scientifico al procedimento; perciò diffondere la sua conoscenza e renderne possibile la pratica ad un livello medico, terapeutico.” (Giampiero Mosconi)
 
Erickson partiva dal fatto che così come ogni persona nella propria vita quotidiana sopporta quasi senza accorgersene determinate sensazioni (e qui si riferiva al contatto del corpo con gli indumenti, con le scarpe od altro di simile), nella stessa maniera, lo stato “anestetico”, cioè letteralmente di mancanza di sensibilità, sotto un profilo allargato e più intenso, poteva rappresentare il risultato dell’impiego di ipnosi. La comunicazione ipnotica è un linguaggio psicologico rivolto alla natura psichica dell’uomo, mentre il sintomo dolore è un avvenimento biologico di natura, almeno in apparenza, nettamente somatica che implica la presenza di particolari organi, i recettori dolorifici, in grado di rispondere a stimoli diversi, nella loro intensità, siano essi meccanici, termici o chimici. L’effetto analgesico della ipnosi non è una pura e semplice suggestione nè un effetti “placebo” o illusorio, ma proprio un risultato specifico che agisce particolarmente sulla parte affettiva, che si definisce come “sofferenza” e, anche se in proporzione minore, sulla parte sensoriale, cioè quella del vero e proprio dolore fisico.
 
 
 
Bibliografia
 
• AA.VV. I tre Manifesti Teorico Didattici in Raccolta documentaria Ed: AMISI 2002
• Mosconi G.P.: Psicoterapia Ipnotica: principi e fondamenti. Piccin Ed., Padova, 1993
• Mosconi G.P.: Teoretica e pratica della psicoterapia ipnotica. F.Angeli Ed. Milano, 1998
• Mosconi G.P.: Ipnosi neo-ericksoniana: la psicoterapia e il training ipnotico, FancoAngeli Ed, Milano 2008
• Erickson M.H., La mia voce ti accompagnerà Ed. Astrolabio, Roma, 1985 • Erickson M.H., Opere, Ed. Astrolabio, Roma, 1973 • Haley J: Advanced techniques of Hypnosis and Therapy, Ed. Grune e Stratton, N.Y.,